Conferenziere invitato : Santo Fuoco

Presidente del Comites di La Louvière
tema: " La ristrutturazione della rete
consolare italiana in Belgio "

Mercoledì 2 aprile 1997



Un pubblico disponibile e attento ha seguito l'interessante esposto sulla ristrutturazione della rete consolare italiana in Belgio nonché sul tema dell'Europa dei cittadini presentato dall'oratore invitato Santo FUOCO, venuto appositamente da La Louvière. Un dossier rilegato relativo all'argomento è stato distribuito ai presenti. La chiusura di diverse sedi consolari italiane in Belgio creerà vari problemi agli italiani del Belgio. Tali difficoltà potrebbero venire superate con la piena attuazione della libera circolazione dei cittadini all'interno dell'Unione Europea. Malgrado i risultati già conseguiti nella costruzione europea, è apparso chiaro, tuttavia, alla luce dell'intervento, che la libera circolazione nell'Unione Europea, dei cittadini europei che vivono in uno Stato membro diverso da quello di origine è ancora legalmente ostacolata (necessità di un passaporto). Considerata l'entità del fenomeno (ci sono circa sei-sette milioni di cittadini interessati), l'oratore ha espresso, con passione e risolutezza, il suo impegno per far cadere tale discriminazione. Un dibattito ha concluso la serata.





Ristrutturazione della rete consolare italiana in Belgio

Lo Stato italiano vuole procedere ad una ristrutturazione della sua rete consolare in Belgio. Con questa ristrutturazione, in una prima fase, verrebbero chiusi gli uffici consolari di La Louvière e di Namur, ed in una seconda fase, quelli di Mons e di Anversa. Nel documento di lavoro del Ministero Affari Esteri italiano, le somme avanzate per giustificare la chiusura degli uffici di La Louvière e di Namur non sembrano tuttavia corrispondere alla realtà.
Un Comitato di difesa delle istituzioni italiane in Belgio, costituitosi recentemente, ha presentato delle proposte alternative alla chiusura.
Si è percio attualmente di fronte ad una interrogazione di fondo sulla forma che prenderebbe la presenza ufficiale italiana in Belgio.
Il mancato coinvolgimento, in una decisione determinante per la comunità italiana, degli stessi "Comites" (Comitati degli italiani all'estero) democraticamente eletti, ha creato una grande insoddisfazione dei rappresentati della comunità. Per quanto riguarda la stessa comunità italiana, essa non sembra addirittura essere realmente informata delle prospettive di chiusura e delle conseguenze pratiche connesse.
Il "Comites" di La Louvière si sta mostrando molto attivo per fare in modo che il Ministero Affari Esteri italiano tenga nel dovuto conto di non provocare disagi ai cittadini specialmente in merito alle procedure amministrative riguardanti i documenti di viaggio (passaporto), stato civile e pensioni.
Nel dibattito in corso, il Governo italiano è stato interpellato. Tre interrogazioni parlamentari sono già state presentate a Roma da gruppi parlamentari diversi.
La riflessione del "Comites" di La Louvière non si è pero esaurita nel considerare il problema della ristrutturazione della rete consolare.
La riflessione è stata ampliata al problema più generale della realizzazione effettiva della libera circolazione dei cittadini in tutta l'Unione Europea e cioè di arrivare a che siano i comuni di residenza del paese di accoglienza a fornire tutti i documenti necessari e in particolare il rilascio della tessera d'identità che permette di muoversi liberamente nell'Unione Europea. Attualmente, circa sei milioni di cittadini europei che non abitano nel loro paese di origine hanno imperativamente bisogno di un passaporto per circolare liberamente nell'Unione contrariamente a tutti gli altri cittadini europei che possono viaggiare per l'Europa con la semplice tessera d'identità.
Per quanto riguarda poi tutti i documenti relativi alla nascita, alla morte, al matrimonio, ecc..., già redatti in stampati plurilingue, basterebbe adottare una normativa europea (o per lo meno italiana), per rendere superflua la trascrizione tramite i consolati. Per coinvolgere le istituzioni europee in questa riflessione, il "Comites" di La Louvière ha scritto ai Governi degli Stati membri dell'Unione Europea, alla Commisione europea, a tutti i parlamentari europei.

Arcangelo Petrantò