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L'attore, scrittore e regista Pietro Pizzuti è venuto a parlarci, nel modo più simpatico e spontaneo, della sua vita trascorsa tra il Belgio e l'Italia e della sua vocazione artistica. Tracciando il proprio profilo, egli ha ripercorso le tappe che lo hanno condotto da Roma (dov'è nato cinquant'anni fa) a Bruxelles (dove vive e lavora). Si può dire che la sua venuta in Belgio e la successiva carriera è una diretta conseguenza dell'istituzione del Mercato Comune europeo poiché suo padre è stato tra i primi funzionari italiani inviati a Bruxelles. Nel corso dell'incontro, Pizzuti ha confermato il suo eclettismo nella scelta delle opere da lui allestite o recitate (dai classici come Molière ai moderni come Ghelderode o Mishima), dimostrando, inoltre, di rimanere sensibile alle sue radici italiane. Con l'esempio maggiore di Pirandello e il desiderio di pro-muovere anche scittori italiani modernissimi (quali Ascanio Celestini - autore de "La fabbrica" - o Stefano Massini) nonché il suo sodalizio con l'attore italobelga Angelo Bison. |