La Passeggiata dedicata alle " Reminiscenze italiane a Tournai " del sabato 20 giugno scorso si è svolta nella solita atmosfera distesa e conviviale che caratterizza le attività del nostro club. Il giro è stato punteggiato da interventi vari preparati ad hoc da alcuni soci del circolo.
Il periplo urbano ha permesso di prendere la misura del legame culturale che accomuna Tournai e l'Italia. La galleria fotografica restituisce alcuni momenti di questa bella giornata, con l'aggiunta di qualche commento.
Bollettino n° 155
Non pochi segni testimoniano i contatti culturali avvenuti nel corso della storia tra Tournai e l'Italia. Il club di conversazione di Tournai ha voluto compiere una breve ricognizione di questo comune patrimonio nella " città dai cinque campanili ".
Bellettino n° 154
" Remo Pintus e la rotonda sita accanto alla " Piscine de l'Orient : Aqua Tournai "
La targa posta sul monumento indica :
Di Remo Pintus, ecco cosa scriveva il "Messaggero Sardo" nel dicembre 2005, prima della scomparsa dell'artista :
" Originario dell'Iglesiente [Sardegna] con diploma alla Scuola per minatori di Carbonia. Giovane ventenne - era il 1958 - segue il padre già emigrato e da autodidatta si dedica al bassorilievo, la pittura e scultura; significativi i lavori in ceramica. Di pari passo, e con successo, s'impone nell'attività lavorativa : avvia un'azienda che conta venti dipendenti. Frequenti le mostre a Parigi e Bruxelles con sue opere presenti n enti pubblici e al Museo delle Belle Arti di Mons. Recentemente ha convertito un'ex struttura mineraria in galleria d'arte e centro culturale a disposizione degli artisti europei. "
(estratto da "Artisti sardi emigrati" di Cristoforo Puddu)
In Belgio, Remo Pintus, visse a Quaregnon. Fu maestro riconosciuto nella lavorazione artistica del polistirolo.
Convento dei Padri Passionnisti a Ere
I Padri Passionisti sono i Religiosi di una Congregazione clericale, fondata nel 1720 da S. Paolo della Croce (al secolo Paolo Francesco Danei). Nel 1840, un gruppo di quattro Passionisti provenienti dall'Italia e guidati dal Padre Domenico Barberi aprì un convento nel castello di Ere, nelle vicinanze di Tournai. Poco dopo, edificarono una chiesa. Un secolo più tardi, nel 1943, essa fu decorata con affreschi. Uno di questi affreschi (non più visibile oggi) rappresentava il Giudizio Universale con le effigi di Hitler e Mussolini avvolti dalle fiamme dell'inferno. Il papa Pio IX aveva affidato ai Passionisti pionieri di Ere le reliquie di un bambino martire per la Fede. Contenute in un corpo di cera le reliquie continuano ad essere esposte sotto l'altare principale. Il "Bambino-Pio" (così veniva chiamato) faceva oggetto di venerazione popolare per le sue qualità di guaritore della pertosse. Dopo la partenza dell'ultimo Padre Passionista, nel 1995, la chiesa è stata sconsacrata ma continua ad essere la meta di pellegrinaggi.
Per molti, l'esistenza di questa chiesa è stata una sorpresa. E sebbene essa sia stata sconsacrata, conserva tuttora un certo fascino, forse dovuto anche alla sua estetica di antico stampo italiano.
Chaussée romaine (già Chemin vert)
Nel 2005, le autorità comunali decisero di modificare il nome di duecentocinquanta vie dell'entità di Tournai. Il "Cammino verde" fu ribattezzato " Via romana ".
Muri gemelli ("Plaine des Manoeuvres", inizio Avenue Montgomery)
Per tramandare il ricordo delle vie romane, imponenti infrastrutture che possiamo considerare come vere e proprie opere d'arte, le città anticamente collegate tramite queste vie vollero erigere (nel 1985) un monumento a forma di muri gemelli. La targa visibile sul monumento riporta i nomi delle città partecipi (Roma, Arlon, Tongeren, Bavay, Metz, Heerlen, Maastricht, Nijmegen, Köln, Trier).
Nel corso di una gita a Treviri (Trier), organizzata dal Club, ci eravamo imbattuti nel monumento di quella città, proprio identico a quello di Tournai.
Un monumento ignoto ai più e quasi di esistenza illegittima : sembra che non sia mai stato inaugurato ufficialmente !
Istituto Don Bosco
Fondato nel 1896 in seguito all'iniziale impulso del prete educatore piemontese Don Bosco (Giovanni Bosco) (1815-1888), l'Istituto salesiano Don Bosco di Tournai comprende sezioni elementari, secondarie e professionali.
Durante la sosta all'Istituto Don Bosco, abbiamo avuto il piacere di essere accolti dal padre Cateno Naselli, uno dei quattro ultimi padri salesiani di Tournai, il quale ci ha guidati durante una visita commentata della cappella dell'Istituto.
Istituto delle Orsoline
Questa scuola, sorta nel lontano 1671, si riallaccia idealmente ad Angela Merici, una suora bresciana fondatrice dell'ordine religioso delle Orsoline.
Monte di Pietà
Istituzione finanziaria senza scopo di lucro, il " Monte di Pietà " nacque in Italia verso la fine del Quattrocento su iniziativa dei frati francescani per erogare somme di entità modesta in cambio di un pegno. Il monte di Pietà della Rue des Carmes, a Tournai, sede oggi del museo di archeologia, paleontologia e preistoria, fu eretto nel 1622. |
Caffè Le Relais du Miroir
Prima sede del Club di conversazione italiana di Tournai (nato in ottobre 1992).
Scuola elementare Petit Colisée
Talvolta il legame con l'Italia appare soltanto aneddotico come il nome di questa scuola che rieccheggia quello del Colosseo romano ma in modo mediato. In quel posto (a prossimità della Rotonda dell'Europa) esisteva già (parecchi decenni fa) un caffè intitolato pure lui al Colosseo.
Square Roger Delannay
In questo giardino pubblico, sito tra la Grand-Place e la rue Perdue, un monumento ricorda il sacrificio del pilota tornesiano Roger Delannay, caduto il 10 maggio 1940, primo giorno dell'invasione tedesca. La stele è ornata di una testa di Sioux, simbolo del suo stormo (15° Wing) e di un'elica a due pale che simbolizza l'aereo che pilotava, un FIAT CR42.
La fermata prevista al monumento dedicato a Roger Delannay, primo pilota belga caduto all'inizio dell'invasione tedesca (10 maggio 1940) trovava il suo spunto nel fatto che Delannay pilotava un aereo italiano, un FIAT CR42. Un fratello del caduto, Christian Delannay, venuto a conoscenza della nostra passeggiata culturale e della sosta prevista a quel monumento ha voluto contattare il nostro club e ringraziarci per il pensiero. Alla fermata presso il monumento era presente il nipote del caduto di guerra, Bruno Delannay.
Complesso residenziale Les XII Césars
Questa nuova costruzione residenziale della Grand-Place di Tournai ha conservato il nome di un'antica casa signorile (hôtel de maître) adornata di dodici busti raffiguranti i dodici Cesari che si affacciava sulla Grand-Place e che fu distrutta da un bombardamento nel 1940.
Christine de Lalaing ed Alessandro Farnese
Al centro della Grand-Place di Tournai si erge la statua di Christine de Lalaing. Essa simbolizza la resistenza di Tournai - capeggiata proprio dalla principessa d'Espinoy - all'assedio delle truppe del generale romano Alessandro Farnese, nel 1581. La resistenza durò due mesi e la città ottenne una resa onorevole.
Questo episodio militare si riferisce alle guerre di religione, avvenute in quell'epoca, quando, Tournai, insieme a gran parte della "Fiandra storica" era passata nel campo della religione riformata. Il Belgio di allora divenne quindi oggetto di una campagna di riconquista da parte delle forze cattoliche comandate proprio dal generale Alessandro Farnese, governatore dei "Paesi Bassi".
"Verità di qua dei Pirenei, errore di là": Alessandro Farnese, considerato invasore a Tournai è ritenuto invece liberatore a Lessines. Nel corso delle "feste storiche del Festino 1583", egli partecipa simbolicamente in quella città al rito della "Joyeuse entrée".
La Halle aux Draps
Questo imponente edificio di stile rinasci-mentale eretto nel 1612 (e più volte ricostruito, per ultimo dopo la seconda guerra mondiale) richiama anche con il suo cortile interno (adesso ricoperto) il tipo di palazzo all'italiana il cui modello fu trapiantato un po' ovunque in Europa
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Tournai - la Halle aux Draps |
Remigio Cantagallina e la Grand-Place di Tournai
Uno dei più bei disegni della Grand-Place di Tournai è senza dubbio quello eseguito da Remigio Cantagallina, nel 1613. Cittadino fiorentino, egli effettuò un viaggio in Belgio negli anni 1612-1613, tenendo un diario iconografico del suo periplo (un centinaio di disegni che rappresentano siti, chiese ed edifici).
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Remigio Cantagallina - Il Piazzale di Tournai |
Ristorante Prandini
Probabilmente il primo ristorante italiano a Tournai. Fu attivo dal 1954 al 19??. Era situato nella rue des Corriers. La figlia del signor Prandini tiene adesso (con suo marito Gaetano), sulla Grand-Place, il ristorante Le Charles-Quint.
Lingua latina
La lingua latina ha accompagnato la storia di Tournai lungo i secoli. Si possono riscontrare diverse testimonianze lapidarie di questa presenza. Come, per esempio, la lapide in latino affissa accanto alla cattedrale (nel passaggio tra il "Vieux Marché aux Poteries" e la "Place de l'Evêché").
Davanti a questa lapide è intervenuto André Gosselet leggendo il seguente testo che lui stesso aveva preparato :
" La via pubblica lungo la navata romanica si restringe tra la cattedrale e il palazzo vescovile per passare sotto un'arcata. Questo passaggio è anche chiamato " la falsa porta ", perché ha tutta l'apparenza di una porta aperta nei bastioni d'una città. Questa porta è stata costruita alla fine del dodicesimo secolo dal vescovo Etienne d'Orléans, che voleva andare liberamente nella cattedrale a qualunque ora del giorno o della notte sopra la via comunale.
La popolazione locale, preoccupata da questo nuovo angolo scuro, e conoscendo le abitudini poco pulite dei concittadini, ha chiesto, con umorismo, che l'iscrizione seguente fosse attaccata sul muro della cattedrale :
E' scritta in latino medioevale, e sto per leggerla :
Questa quartina significa in italiano:
Ho trovato una traduzione francese in versi liberi, ve la leggo :
Sopra l'arcata, il vescoco Etienne d'Orléans ha costruito nel 1200 la cappella dedicata a San Vincenzo che funge, ancora oggi, da oratorio privato del vescovo di Tournai ; è un passaggio quando si va alla cattedrale (la cappella non può essere visitata).
Alla fine delle funzioni liturgiche importanti, i canonici lo riaccompagnano al piede della scala che conduce a questa cappella.
Vi ringrazio per la vostra attenzione. "
La famiglia Jorio e il Centro dei Pupi
Tra le sue attività, il Centro dei Pupi di Tournai custodisce la memoria della famiglia Jorio il cui patronimico non è altro che il nome proprio italiano Giorgio. Questa famiglia, probabilmente originaria del meridione d'Italia e trapiantata in Savoia, si era poi stabilita a Tournai all'inizio del Settecento. Pupari da padre in figlio, la famiglia Jorio mantenne e sviluppò a Tournai la tradizione dei pupi chiamati qui " Poriginelles " (nome ispirato dal Pulcinella napoletano). Il teatro dei pupi della famiglia Jorio fu attivo a Tournai tra il 1850 e il 1893.
Conservatorio della "Place Reine Astrid"
Sulla Piazza Reine Astrid, l'antica sala dei concerti di stile neoclassico (1822-24), oggi occupata dal conservatorio ci dà la perfetta illusione di trovarci di fronte ad un monumento dell'antichità romana.
Gran Seminario di Tournai
Durante la passeggiata, ci siamo fermati al Gran Seminario della Rue des Jésuites. Il palazzo più antico risale all'anno 1640. Se oggi la formazione dei futuri preti si fa all'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve, il "Seminario" è diventato l'Istituto Superiore di Teologia e organizza la formazione degli insegnanti di religione cattolica. La biblioteca, particolarmente ricca nel campo della filosofia, della teologia, della storia e delle scienze umane, è aperta al pubblico.
Per fortuna, anche i giardini, di solito chiusi, erano aperti nell'ambito della Festa della Musica.
Chiesa di Saint-Piat
Chiesa edificata per onorare la memoria di Saint-Piat (anche detto San Piatone, Piaton, Piato) santo romano, martirizzato a Tournai nel 286.
Saint-Piat nacque a Benevento nel III secolo.Venne mandato ad evangelizare la Gallia del Nord e secondo racconti agiografici avrebbe convertito trentamila pagani !
Venne martirizzato sotto l'imperatore Massimiano da un soldato che gli tranciò in due il cranio. La legenda dice che, una volta decapitato, il santo avrebbe raccolto la testa amputata e l'avrebbe portata con sé fino a Seclin, luogo della sua sepoltura.
La legenda di questo santo " cefaloforo " ricalca probabilmente l'antico fascino gallico per le teste staccate dal tronco.