Nel centenario della nascita
LUCIO FONTANA
Pittore e scultore italiano, la cui opera fu essenzialmente consacrata alle ricerche sulla spazialità. Figlio di uno scultore immigrato in Argentina, Lucio Fontana è nato a Rosario de Santa Fè nel 1899. Dopo essere stato iniziato alla scultura dal padre, realizzò alcune opere vicine al futurismo e, a partire dal 1934, si accostò all'astrattismo.
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L'anno seguente, a Parigi, aderì al gruppo Abstraction-création prima di incontrare, nel 1937, Brancusi, Miró e Tzara. Qui realizza le sculture per il Padiglione delle Compagnie di navigazione italiane nell'Esposizione Internazionale. Viene riconosciuto da Marinetti come ceramista " astratto ". Nel 1940 torna in Argentina - durante il viaggio disegna le sue impressioni su un album, Diario di Viaggio (inedito). In Argentina, dove lavorò fino al 1946, firmò con Arias il Manifiesto blanco (1946). Stabilitosi definitivamente in Italia nel 1947, inizia la sua ricerca maggiore, detta spazialista, che l'artista promuove costituendo un gruppo di artisti e redigendo manifesti. Nel 1947 elaborò il primo manifesto dello spazialismo, cui seguì, nel 1952, un secondo manifesto. Allo stesso anno risalgono i primi " buchi " di Fontana (Concetto spaziale, 1952, Collezione Fontana, Milano), il quale aderì al gruppo nucleare. Alla tecnica della perforazione aggiunse poi quella della lacerazione inaugurando la serie dei " tagli ", che sfociarono nelle celebri fenditure su tele monocrome, tra le quali si ricorda Concetto spaziale/Attese (1958, Musée national d'art moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi). Frutto dell'applicazione degli stessi concetti spaziali alla scultura è la serie di Nature. Muore a Comabbio, provincia di Varese il 7 settembre 1968. Con le sue teorie e le sue opere degli anni 50 e 60, tutte intitolate " Concetto spaziale ", Lucio Fontana ha influenzzato l'avanguardia artistica europea. Le opere spazialiste sono sculture, pitture, carte attraversate da buchi, squarci, tagli. Nello stesso tempo essi alludono anche a una spazialità non meglio definibile se non come ulteriorità. Fontana ha dichiarato che attraverso i suoi buchi si rivela il " nulla ". Per Fontana l'opera richiama direttamente gli spazi siderali incommensurabili, l'idea stessa di infinito. |
Durante la riunione del 5 maggio 1999 parleremo della musica : che cosa ci da, che cosa ci fa... ?
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